Giusto Pinzani
Giusto Pinzani è stato senza dubbio uno dei maestri artigiani più importanti che il ciclismo fiorentino e toscano abbiano mai avuto. Originario del territorio di Pelago, in cui è nato il 19 Novembre del 1897, ha saputo dare un’impronta assoluta non soltanto al mercato ciclistico con le sue inconfondibili opere originate nella bottega fiorentina di Via Gioberti, ma anche con l’indubbio fiuto nello scovare talenti poi protagonisti sulle più importanti strade nazionali e internazionali: due nomi su tutti, Gino Bartali e Gastone Nencini.
La Leonessa ha deciso di dedicare tempo e passione alla riscoperta di questa grande figura che ha avuto le sue radici nel nostro territorio, iniziando una lunga opera di ricerca che ha avuto risultati sorprendenti e piacevoli, portando alla conoscenza di figure a lui legate non solo per via familiare, come la nipote Patrizia Creati Pinzani che ci ha riferito moltissime testimonianze, ma anche sportivamente parlando e che con lui hanno avuto a che fare. Abbiamo perciò deciso di dedicare a Giusto Pinzani uno spazio web apposito, in cui ne ripercorriamo le vicende umane, lavorative e sportive: nel 2019 è stata la volta del 1° « Pinzani Day », tenutosi in occasione della Quinta Edizione della nostra manifestazione e che ha avuto una mostra con sole biciclette « Pinzani » oltre ad una conferenza in cui si è parlato delle sfaccettature legate alla sua figura. L’occasione è stata propizia per la creazione del Registro Storico Pinzani, raccolta preziosa delle specifiche di molti dei capolavori che il Maestro pelaghese, del quale sotto trascriviamo le sue origini, ci ha lasciato.
Buona lettura!
Il « 1° Pinzani Day » del 27 Aprile 2019
Le Origini di Giusto Pinzani
Giusto Pinzani nacque a Pelago il 19 Novembre del 1897: nei suoi primi anni ha vissuto nei dintorni di Contea, presso un gruppetto di case denominate « L’Apparita ». Contea, distante circa 30 km da Firenze, è un piccolo paesino toscano con meno di 500 abitanti situato sulla sponda sinistra del fiume Sieve e oggi parzialmente parte del comune di Rufina: nel 1897 tuttavia il comune di Rufina non esisteva, essendo un tutt’uno con il vicino comune di Pelago. Soltanto qualche anno più tardi, per la precisione il giorno 2 dicembre 1915, a seguito di un referendum Rufina divenne un comune autonomo così, tra i vari borghi, anche Contea fece parte del nuovo comune.
Nato da una famiglia contadina, Giusto era forse l’ottavo di dieci figli: come per molti ragazzini della sua epoca, lo studio non costituiva una priorità. Probabilmente ha frequentato solamente i primi due anni di scuola elementare, imparando a fare la sua firma e riuscendo a leggere, seppure in maniera stentata: si mostrò tuttavia particolarmente abile con i numeri, capacità questa che in futuro gli sarebbe tornata molto utile nello svolgimento del proprio lavoro. Per le famiglie contadine dell’epoca il fiume era un’importantissima risorsa in grado di fornire l’acqua per loro stessi, per i campi e per gli animali: al tempo stesso il fiume era anche un luogo di ritrovo per i più piccoli, pertanto la Sieve è stata per il giovane Giusto e per i suoi compagni prezioso spazio d’incontro e di gioco. Lungo le sue rive iniziò ad interessarsi alla pesca, passione di tutta una vita seconda soltanto all’amore per la bicicletta: Giusto tra l’altro era anche un abile nuotatore, capacità molto rara per un ragazzino di origine contadina: è molto probabile che abbia imparato ed affinato il suo stile di nuoto proprio in quegli anni giovanili passati a giocare sulle rive della Sieve. Questa sua peculiarità lo portò in seguito, quando già si era trasferito a Firenze, ad insegnare nuoto alle proprie figlie, da lui accompagnate fin da piccole a fare pratica sull’Arno e incoraggiate a nuotare da una sponda all’altra del fiume. In giovane età conobbe una ragazza, anche lei proveniente da una famiglia contadina e chiamata Italia Pesci, che sarebbe diventata sua moglie e che sarebbe rimasta al suo fianco per tutta la vita. Per il prosieguo della biografia, cliccate QUI
